Quello che vi proponiamo è il testo assunto dal climate camp di Roma dell'ottobre 2021 e distribuito a tutte le persone che lo hanno attraversato. È stato ulteriormente lavorato durante la campeggia ecotransfemminista 2022 ad Agripunk e resta base di discussione per tutti gli spazi e gli eventi che gli spazi organizzano.
Nel percorso di costruzione si è tenuto conto di approfondimenti e riflessioni fatti nelle giornate del campo separato della ZAD di Notre Dame de Landes (luglio 2021), delle indicazioni contenute in uno dei documenti della delegazione zapatista, del protocollo assunto dal campo per la PRECOP a MIlano, e arricchito con le nostre riflessioni
Questo testo può essere copiato, stampato, diffuso, modificato, commentato. In questo caso vi invitiamo a spedire le vostre riflessioni a retecorpieterranudm@gmail.com perché resta, come tutte le nostre elaborazioni un lavoro in corso.
In caso di stampa ricordiamoci di non coprire il testo con la grafica e usiamo font leggibili (Helvetica, Courier, Arial, Verdana) per facilitare la lettura.
PER USCIRE DALLA VIOLENZA CAPITALISTA e PATRIARCALE
Ritenere che l'autodefinitosi “homo e sapiens” abbia il potere di dominare tutti gli altri individui senzienti che abitano il pianeta e quindi allevare, far riprodurre, ingabbiare, uccidere, manipolare geneticamente, sfruttare per i propri bisogni si chiama specismo. A questo si contrappone la ricerca di possibili relazioni multispecie. Nessuno è libero finchè non siamo libere tuttu. Il pianeta non è nostro ma lo abitiamo. Nessun corpo, né l'aria, né le foreste, né la terra, né l'acqua, può essere considerata “risorsa” a disposizione. Ricostruire un equilibrio ecologico su questo pianeta è nostro lavoro in un'ottica di decrescita all'interno dei “luoghi comuni” che attraversiamo. Contrastiamo il terricidio! (4)
Nel sistema capitalista eterocispatriarcale vengono attuate sistematicamente gerarchizzazione e distinzione binaria tra uomini/donne, etero/non etero, uomini, donne/altri generi. Il maschio etero gode i privilegi e "deve" incorporare la norma dominante. Una dominazione che si esprime attraverso il linguaggio, gli stupri, lo sfruttamento dei corpi, i femminicidi, i transxcidi, le molestie, le violenze fisiche e psicologiche, ...). Si traduce poi nell'assegnazione di ruoli riproduttivi e di cura gratuiti per le donne, nei gap salariali, nelle psichiatrizzazioni di chi si sottrae alle norme binarie, e in tutte le discriminazioni in base al genere.
Lavoriamo per lo star bene! Buone pratiche e linguaggio
Non esistono violenze o aggressioni “piccole” e grandi: La violenza patriarcale è violenza in tutte le sue forme. Le molestie, gli abusi, gli stupri non hanno gerarchie di gravità e sono tutte violenze che hanno radici in una cultura ciseteropatriarcale che vogliamo distruggere.
Ogni relazione si basa sul consenso esplicito! Solo SÌ è SÍ ED É REVERSIBILE.
In questo spazio abbiamo una co-responsabilità attiva per creare un ambiente "sicuro" e di "rispetto" (*).
Siamo liberə di attraversare e vivere questo spazio come siamo, evitando prevaricazioni o l'assunzione di atteggiamenti, comportamenti o linguaggi violenti, che possano stimolare disagi allu altru con cui entriamo in relazione. Non c'è spazio per comportamenti discriminanti quali razzismo, violenza patriarcale, ciseterosessismo, abilismo, classismo, etaismo (2), adultismo, specismo, LGBPTQIAnbodianti, grassodianti, xenodianti, puttanodianti. Non c'è spazio per qualsiasi forma di comportamenti gerarchici, oppressivi e di molestia. nei confronti di tutte le soggettività. Creiamo le condizioni possibili per facilitare adeguatamente la partecipazione di tuttu. Ognunə di noi è tenutə a rispettare i confini emotivi e fisici, i bisogni, le espressioni e i tempi dellu altru.
Siamo tuttu soggettività nelle nostre diversità. Siamo pluriversità Evitiamo di dare per scontato l'orientamento sessuale, l'identità di genere, i pronomi e le declinazioni di genere, le storie e le esperienze delle altre persone. Usare il pronome e/o la declinazione di genere che ogni persona sceglie è la prima forma di rispetto.Chiedere e usare il propone che una persona sceglie è la prima forma di rispetto.
COSA INTENDIAMO PER:
COMPORTAMENTI RAZZISTI e COLONIALI:
Nel sistema coloniale e suprematista bianco da cui derivano razzismo e colonialismo, viene attuata una gerarchizzazione. La gente bianca ed occidentale viene rappresentata come la norma dominante (implicitamente o meno). Questa dominazione, perpetuata da sistemi discriminanti schiavisti e violenti, si esprime in molteplici modi (linguaggio, discriminazioni nell'occupazione, nell'alloggio, nella salute...). Si traduce in particolare nel godimento e non riconoscimento dei privilegi da parte delle persone bianche. Riconoscere il razzismo interiorizzato e comportarsi di conseguenza nelle relazioni che viviamo!
COMPORTAMENTI ABILISTI
Erige i corpi validi e la neurotipia (3) a norma vigente. Qualsiasi diversità motoria, sensoriale, cognitiva, mentale, psichica, diversità motoria e/o riproduttiva è presentata da secoli come una mancanza. Si cerca allora di escludere o di "riparare" i corpi e le menti considerati malati piuttosto che adattare la società alle loro specificità. Utilizzare termini come "schizofrenico", "malato mentale" come insulto o spingere la sedia di una persona senza che lo l'abbia chiesto è offensivo e discriminante
COMPORTAMENTI GRASSODIANTI
Genera maltrattamenti da parte del sistema sanitario o sul mercato del lavoro e nelle relazioni personali in genere in maniera spesso celata e sottostimata in quanto socialmente accettata. Deriva dall'introduzione della "giusta" magrezza come norma estetica imposta alla società. Si ritiene che le persone grasse trascurino la loro salute e diano prova di pigrizia (il che sottintende come la magrezza sia una questione di volontà). Fare un'osservazione sulle quantità di cibo mangiate da una persona o suggerirle di fare una dieta (anche "per la sua salute") può risultare offensivo.
COMPORTAMENTI CLASSISTI
Nel sistema capitalista, il classismo può esprimersi sotto forma di discriminazione di classe, basandosi sulle differenze di reddito e di scolarizzazione. Un alto livello di istruzione si accompagna spesso al lavoro politico (e quindi ideologico) e i meno laureati sono spesso relegati ai compiti logistici (più nascosti e meno riconosciuti). Se una persona non vuole partecipare a un momento collettivo, è bene non giudicarla come "cattivo attivista". Forsè non è nella situazione comoda per potersi esprimere.
COMPORTAMENTI VEGODIANTI
Una strategia sociale cosciente o no che vuole evitare ad ogni costo di far vacillare le certezze speciste attuali (cit. Marco Reggio)
PERCORSI POSSIBILI PER PREVENIRE VIOLENZA O OPPRESSIONE:
Pensiamo non sia utopistica rendere questo uno spazio “sicuro” , esente da qualsiasi comportamento oppressivo e violento.
E' possibile però che tali comportamenti si verifichino anche se collettivamente lavoriamo per evitarli. Sappi che in ogni caso c'è un punto di ascolto che è un luogo di decompressione in cui ci sono persone pronte ad ascoltarti rispettando le tue scelte. Il punto di ascolto è pronto ad accogliere, raccogliendo i bisogni e i desideri della/e persona/e che ha/hanno subito uno o più comportamenti oppressivi avviando insieme le pratiche più adeguate al contesto.
In ogni caso ci sembra una buona pratica sospendere le attività per affrontare collettivamente la situazione.
Ci si riserva come ultima risorsa l'opzione di un'esclusione temporanea o definitiva della persona che ha aggredito. Questa pratica ci risulta come un fallimento collettivo e non è uno strumento di riparazione. È importante agire un percorso rispetto alla persona che ha messo in atto comportamenti violenti e/o oppressivi attraverso alcuni passaggi importanti: riconoscimento della violenza, disponibilità ad un percorso di lavoro individuale e riparazione.
PRATICHE ASSEMBLEARI:
Nelle riunioni e nelle assemblee, incontri sarà opportuno avere sempre un* facilitatorə, una persona che prende gli interventi, una che fa il report, una che controlla i tempi degli interventi e dell'assemblea. All'inizio della riunione ricordiamo sempre i gesti che ci consentono di facilitare collettivamente l'assemblea senza interrompere.
È importante:
definire un orario di inizio e di fine per una riunione.
tenere in considerazione la stanchezza e la distrazione nella conduzione collettiva della riunione.
chiedere la parola e aspettare il proprio turno, avere turni brevi e uguali per tuttu, favorire chi non ha ancora parlato, facilitare la parola di chi non ha ancora parlato, non interrompere.
rispettare le diversità di pratiche, analisi e proposte che sono una ricchezza del movimento e non un problema: è questo che ci rende forti!
l'ascolto attivo perché ogni riflessione ha valore e stiamo in assemblea non per far passare le nostre posizioni ma per costruire collettivamente un percorso
Emozioni, sentimenti, sensazioni e disagi hanno valore e possono essere condivisi se lo si desidera.
fare attenzione che il linguaggio usato includa sempre anche le desinenze non binarie ə o u.
Le decisioni assunte per consenso dovrannno essere chiare nella loro formulazione prima della fine della riunione e l'espressione del consenso dovrà essere palese.
Note
1. ci riappropriamo delle parole "sicuro" e "rispetto" nella loro accezione comunitaria
2. Etaismo: comportamenti discriminanti e negativizzanti rispetto all'età
3. Neurotipia: funzionamento neurologico considerato nella norma
4. Terricidio: parola assunta a seguito dell'alleanza dichiarata con il movimento mujeres y disidencia por el buen vivir a partire dalla campeggia 2020 da loro organizzata in territorio mapuche
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