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  • mari

PER ADRIELI BASTA TRANS*CIDI

Aggiornamento: 30 giu 2021



SE TOCCANO UNA, Cİ TOCCANO TUTTƏ CONTRO QUEST'ODIO SARÀ RESISTENZA!

Martedì 22 giugno, alle 7:40, viene rinvenuto da una passante il corpo di Adrieli, ragazza trans* di origini brasiliane, in un canale di scolo vicino a un distributore di benzina Ip su via Prenestina, altezza viale Palmiro Togliatti, a Roma.




I dati TDoR 2020 (transgender day of remembrance) mostrano che questo tipo di violenza avviene a livello sistemico: lo scorso anno, il 98% delle persone trans* uccise erano donne trans o persone transfemminili; inoltre, il 62% delle persone trans* assassinate delle quali l'occupazione è nota, erano sex workers e delle 11 persone assassinate in Europa, il 50% erano migranti.

L'Italia lo scorso anno si è aggiudicata il triste primato di Paese con più trans*cidi in Europa, con 6 donne trans* uccise.

Cosa mostra questa vicenda? Una verità evidente per qualsiasi persona trans*: viviamo in una società patriarcale, eterocisessista e transfobica, che non ci vuole, per cui siamo corpi sbagliati e persone malate. L'odio attraversa tutte le nostre vite, dalla cultura all'economia ed è il mandante morale dei transcidi. Mentre altri paesi hanno leggi sull'identità di genere e in Argentina si sta disutendo in parlamento una legge per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro in Italia questo sistema mette in atto veri e propri meccanismi di distruzione contro le soggettività trans*: la psichiatria e la psicologia patologizzano il transgenderismo, concedendo il permesso di giudicare "anormali" le persone trans* e giustificare le violenze e la repressione contro di esse seguendo scrupolosamente l'idea che siamo nat* in corpi sbagliati, e tentando di riprodurci come delle copie quanto più simili possibili, dal punto di vista biologico e socio/comportamentale al modello Uomo Donna. la Legge 164/82 e i protocolli ONIG stabiliscono che per accedere alla TOS (Terapia Ormonale Sostitutiva) si debba sottostare ad una procedura psichiatrica, in cui dobbiamo dimostrare di essere "abbastanza trans*" secondo criteri cisgender e binari. A rendere ancora a più violento questo cosiddetto "percorso" è arrivata anche la determina AIFA, che ha trasformato in legge la diagnosi di "disforia di genere" ormai cancellata anche dall'organizzazione mondiale della sanità e che era una prassi criptonazista attuata da protocollo Onig e Wpath La legge ci costringe a passare, per effettuare il cambio di genere e nome sui documenti, da tribunali che ci sottopongono a perizie psichiatriche non abbiamo ancora una legge antidiscriminazione degna di questo nome, e il ddl Zan che, come abbiamo riaffermato il 15 maggio è solo il primo passo e nonostante sia scarno, poco applicabile e con definizioni ancora troppo ambigue su identità di genere e orientamento sessuale, viene osteggiato dalle destre e dalle ingerenze della Chiesa Nella scuola non si contrasta il bullismo sessista e queerfobico, non ci sono percorsi di educazione alla sessualità, al consenso, all'affettività, alla differenza di genere. Si trasmettono solo scarne informazioni legate alla riproduzione, una sorta di "sessualità di stato" la cui preminenza relega orientamenti sessuali e identità altre in una dimensione di perversione privata; Le forze dell'ordine troppo spesso al servizio di questo sistema basato su proprietà e profitto rendono difficile denunciare violenze, troppo spesso le persone non cis vengpno osteggiat3, non credute, scoraggiate, invisibilizzate Il personale sanitario manca di formazione sulle persone trans*, sia dal punto di vista medico che relazionale I centri antiviolenza e le case rifugio per persone trans* vittime di violenza sono quasi inesistenti cosi come gli sportelli di informazione l'ingerenza della Chiesa Cattolica, che grazie ai Patti Lateranensi esercita una vera e propria dittatura culturale dell'Italia. Un esercito di sessuofobi maschilisti pretende di decidere sulle nostre leggi sbandiera la retorica della protezione dei "bambini" ma non ha mai concesso l'estradizione ai suoi funzionari pedofili che continuano ad essere protetti e nascosti. Dire due Ave Marie davanti ad una commissione di prelati e pentirsi in punto di morte è più facile che affrontare il fatto di essere l'unico Stato al mondo con un problema di pedofilia sistemica che pretende di essere il detentore del concetto di famiglia, purezza e innocenza. Lo gridiamo ancora una volta: Il corpo è mio e decido io! Non un passo indietro sull'autodeterminazione sui nostri corpi e sulle nostre vite #Molto più di 194, #molto piú dizan, #molto più di convenzione di Istanbul Ci uccidono il patriarcato che ci vuole tuttu sottomesse alle norme e che si esprime nell'odio verso le persone trans*, il razzismo sistemico e l'ipocrita e bigotta lotta alla prostituzione e al lavoro sessuale. Il traffico di esseri umani a fini della prostituzione non si risolve criminalizzando il sex work anzi il miglior contrasto alla tratta è la decriminalizzazione di questo lavoro. È ipocrita condannare alla marginalizzazione sociale un lavoro informale come il sex work, che serve come fonte di sopravvivenza per persone a cui l'accesso al mondo del lavoro formale è virtualmente o di fatto impedito, come le persone trans*, le persone immigrate, ex tossicodipendenti, disabili o con problemi di salute mentale, e molte altre categorie. La tratta verrebbe realmente sconfitta da leggi migratorie accoglienti, tasse patrimoniali e redditi di autodeterminazione. Più che contrastare la tratta si cerca di impedire il sex work con il risultato che chi lavora è costretto a farlo in condizioni pericolose e molto più vulnerabili all'abuso e allo sfruttamento. Quello che è successo ad Adrieli non è un caso isolato. Troppo spesso si liquidano questi transcidi con incidenti stradali, liti violente con i clienti, una breve notizia. Razzismo e puttanofobia si intersecano in una spirale di violenza: sei una puttana trans* immigrata, fai parte delle 3 categorie che istituzioni e chiesa ci insegnano di più ad odiare, perché dovrei avere rispetto per te? C'è il regolamento comunale sul decoro cittadino in base al quale la polizia ti ferma e ti denuncia oppure fa irruzione nel quartiere dove eserciti, picchia te e l3 tu3 collegh3 (com'è successo a marzo a Catania, nel quartiere di San Berillo), ti distrugge casa per perquisirtela, ti arresta, ti porta in Questura, dove comincia controllo dei documenti, permessi di soggiorno e la via crucis della repressione....

Tutte queste atrocità possono sembrare errori del sistema, suoi difetti, ma non lo sono: sono ingranaggi, invece, perfettamente funzionanti di un sistema che ha bisogno delle sue norme per poter resistere e riprodursi.

Siamo persone trans*, non binarie, intersex, travesti, lavoratoru del sesso, pansessualə, lesbichə, gay, bisessualə, asessualə e aromantichə, e tutto l-arcobaleno delle nostre favolose esistenze. Imparate a nominarci quando parlate di noi nei giornali e nei media perchè continuate ad usare parole che non ci corrispondono.

ESISTIAMO!!! FATEVENE UA RAGIONE perchè noi ci prendiamo il nostro spazio e nessuno di voi potrà MAI cancellarci

Lottiamo per costruire ambienti liberi dalla cultura dello stupro, dal machismo, dall’abilismo, dal razzismo, dall’odio per le persone lgbtqia+. Ora più che mai abbiamo bisogno di nuovi spazi transfemministi in cui praticare accoglienza, scambio e mutualismo.

Vogliamo verità, giustizia, riparazione per Adrieli e non ripetizione!

Ci vogliamo vivə, ci vogliamo liberə e autodeterminatə e vogliamo gridarlo tuttə insieme!

Laboratorio Libere Soggettività Trans* NUDM, transterritoriale Libellula DEpath BsidePride Rivolta Pride Laboratorio Smaschieramenti SPIGA, Sardegna Libellula DEpath Lз femminiellз Di Pomba Gira De-ragliamento Ferroviario Pisa Non Una Di Meno Firenze Non Una Di Meno Livorno Non Una di Meno LUCCA 2.0 Non Una di Meno transterritoriale Marche Non Una Di Meno Prato Non Una Di Meno - Modena Non Una Di Meno Ravenna Non Una Di Meno - Venezia NonUnaDiMeno Reggio Calabria Assemblea Corpieterra NUDM NonCollettivo Queer, Genova Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese Fridaysforfuture-Roma Roma Animal Save Coordinamento delle Assemblee dei Consultori Extinction Rebellion Roma PRISMA Sportello deGENERE Roma Link Roma

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