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Immagine del redattoreMari

assemblea nazionale no grandi opere e cambiamento climatico



sabato 6 aprile si è svolta l'assemblea nazionale No grandi opere inutili e No al cambiamento climatico


Come TCTSU di NUDM abbiamo partecipato con questo intervento



Siamo l'assemblea transfemminista di TCTSU di NUDM. Come movimento transfemminista conosciamo bene la violenza ambientale e vogliamo sottolineare la necessità di una prospettiva che superi la centralità dell'umano e l'oggettivazione della terra, dei corpi delle donne, delle soggettività LesbicheGayBisessualiPansessualiTransQueerIntersexAsessuali e degli altri animali anche nelle lotte ambientaliste. 

Non Una Di Meno ha riconosciuto il biocidio e la devastazione ambientale come una delle espressioni della violenza patriarcale, una violenza  sistemica che agisce in tutti gli ambiti delle nostre vite. 

L'8 dicembre a Torino, l'8 marzo e nelle giornate transfemministe a Verona abbiamo portato in piazza la nostra radicalità e affermato il contrasto a un modello di famiglia e quindi di società e di sistema che non ci appartiene



Nel mondo si stanno affermando governi reazionari e autoritari che promuovono politiche di dominio sui corpi e sull’ambiente considerati risorse 

sfruttabili e a disposizione. Non possiamo non vedere - dalle attiviste Mapuche e Guaranì in America del sud, alle mamme della Terra dei Fuochi a quelle NoPfas, No TAP e NO TAV... - come le donne e le comunità native siano ovunque in prima fila nella resistenza contro lo sfruttamento neoliberale delle risorse e nella sperimentazione di nuove forme di autodeterminazione e autogestione dei territori, di condivisione del lavoro di cura e di riproduzione, di un modello di vita alternativo al modello capitalista fondato sulle false gerarchie di genere, razza e specie."

Ricordiamo Berta Cáceres, Marielle Franco e tutte le persone che hanno pagato con la vita, il carcere, le repressioni brutali per essersi opposte a questo sistema. Sono i semi da cui nasciamo e ci moltiplichiamo. 

Vogliamo proporre di lavorare insieme sulle pratiche che possono opporsi alla retorica del decoro/degrado che trasforma i processi di riqualificazione urbana in forme di criminalizzazione e espulsione delle soggettività marginalizzate. Occupiamo gli spazi abbandonati delle città, trasformiamoli in orti e spazi sociali partendo dall'idea che gli spazi sicuri li facciamo noi vivendoli e trasformandoli, rendendoli accoglienti e attraversabili, attraverso la pratica quotidiana. Facciamo di questo dire un percorso radicato e continuativo e replicabile.





Rilanciamo il vademecum delle buone pratiche che abbiamo lanciato con lo sciopero dei consumi dell'8 Marzo, che resta sempre in progress. Crediamo sia importante il partire da sé, dai propri comportamenti pur riconoscendone evidentemente il limite. Ma se non smettiamo di comprare plastiche e di utilizzarle, di sprecare acqua, di inquinare con i nostri detersivi, di ridurre i nostri rifiuti assumendo la pratica del riciclo, di comprare abiti e oggetti a poco prezzo, se continuiamo a mangiare carne e a usare prodotti che sono frutto della sofferenza e dello sfruttamento dei corpi animali saremo sempre nella logica dell’economia della sovrabbondanza e non assumeremo la nostra responsabilità di viventi in questo pianeta. La terra non è nostra, non è al servizio dei nostri bisogni e delle nostre vite 

All'interno delle pratiche del vademecum stiamo costrunedo una campagna e un percorso sulle #ecomestruazioni che vi invitiamo a sostenere e diffondere

Denunciamo

a. il problema di ingiustizia sociale legata al costo e alla tassazione degli assorbenti considerati un bene di lusso 

b. la devastazione ambientale attuata dall'industria assorbenti, che oltretutto sono anche in alcuni casi nocivi per la salute

c. la maggiore accessibilità dal punto di vista economico e la sostenibilità ambientale di coppette mestruali e assorbenti lavabili (il cui uso è spesso limitato da una scarsa conoscenza del proprio corpo e dalla stigmatizzazione sociale e dal tabù delle mestruzioni)

Sosteniamo e vi proponiamo la circolazione del documentario sulla comunità ecotransfemminista di Hambach (sette anni di lotta nelle case tra gli alberi nella foresta) , che potrebbe essere pensato come momento di avvicinamento al climate camping di settembre. Potrebbe essere un momento utlie per riflettere sulle relazioni tra movimenti ecologisti e femminismi nel contesto italiano (nell'esperienza di Hambach infatti, femminismo, ecologismo e antispecismo sono adottati come pratiche quotidiane. Si tratta di un'intersezione delle lotte che nel contesto italiano resta ancora spesso marginale).



Rilanciamo l’assunzione la campagna BDS contro Israele e la lotta contro il pinkwashing. Sfruttare i territori come fa Israele, agire vere e proprie forme di genocidio espellendo le persone native dalla loro terra è assolutamente inaccettabile. La battaglia contro le colonizzazioni, lo sfruttamento delle risorse, lo sfruttamento dei corpi deve appartenere a questo movimento. 

Vogliamo fare rete con i movimenti dei popoli originari e dei movimenti in Africa e America latina per azioni comuni contro l’estrattivismo, le monoculture, il transgenico, le colonizzazioni, l’uso di glisofato, i semi ibridi, ….

Oggi la bruttezza del dominio patriarcale e sessista, degli Stati e del capitalismo, dell’estrattivismo e della dominazione razzista sta tremando perché, attraverso l’unione delle nostre diverse lotte, stiamo creando una prospettiva di autodeterminazione, libertà, sorellanza, fiducia, bellezza e gioia.    🌝

Non vogliamo semplicemente vivere e respirare meglio su questo pianeta se questo va a scapito di altre oppressioni, vogliamo far saltare la logica economica capitalista che assume il patriarcato e quindi le sottomissioni e che genera la devastazione, il cambiamento climatico, le grandi opere.

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