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Immagine del redattoreMari

LABORATORIA PER AUTODETERMINAZIONE e LIBERAZIONE


LABORATORIA PER L'AUTODETERMINAZIONE E LA LIBERAZIONE

Pratiche ecotransfemministe multispecie





Proposta di contenuti per le laboratorie nella giornata aperta del 23 luglio della Campeggia Ecotransfemminista ad Agripunk

e del 6 agosto 2022 durante il festival organizzato da Patate Bollenti a Vasto


Programma della giornata del 23 luglio


h 10:00 - 10:30 accoglienza nuovi arrivi ad Agripunk

a partire dalle 11:00 Giornata aperta per la laboratoria per l'autodeterminAZIONE e liberAZIONE

h 11:00 - 11:30: presentazione e

h 11:30 - 13:30 prima parte lavoro di gruppo

h 13:30 - 14:30 pranzo

h 15:00 - 16.30 seconda parte lavoro di gruppo

h 17:00 -18:00 plenaria di restituzione

h 19:00 Pizzata di autofinanziamento

h 21:00 presentazione di Killing me softly a cura di Nitx

a partire dalle 22:00 Eva's night con Proiezione video su Agripunk, Karaoke e Tj set

Il 23 luglio si potrà partecipare anche on line. Per ricevere il link scrivere a retecorpieterranudm@gmail.com


Premessa politica e percorso

Come assemblea transterritoriale Corpi e Terra di NUDM abbiamo avviato questo percorso laboratoriale nella giornata aperta del 10 luglio scorso che ha avuto luogo a conclusione della settimana della campeggia ecotransfemminista ad Agripunk (5-10 luglio 2021).

La laboratoria si è ispirata alla proposta del viaggio zapatista, che ci interrogava su quali siano le nostre lotte e ci invitava a incontrarci per guardarci, raccontarci e domandarci, cercando di trovare punti d’incontro tra lotte diverse per costruire insieme un mondo nel quale coesistano molti mondi. Abbiamo cercato di partire da domande più che da affermazioni per stimolare un dialogo sulla critica al sistema capitalista che si basa sullo sfruttamento, devalorizzazione, e appropriazione del lavoro dei corpi tutti e sulle norme ciseteropatriarcali alla base della sua riproduzione.

ll percorso laboratoriale è continuato in un altro luogo di resistenza che ha 40 anni di vita, la ZAD di Notre dame de Landes il 30 luglio 2021 (zona da difendere contro il megaprogetto di un aeroporto) che ha organizzato un incontro intergalattico separato per donne e persone trans*, travesti, queer, non binarie, intersex,... L’incontro intergalattico si è inserito nella cornice della Gira por la Vida della caravana Zapatista e ha visto la partecipazione dello squadrone 4+1 3 donne, un uomo e una otroa. La Zad https://retecorpieterranud.wixsite.com/seminaria/post/laboratorio-ecotrasnfemminista-multispecie

La laboratoria ha continuato a camminare nell'assemblea nazionale di NUDM il 9 ottobre 2021 a Bologna https://retecorpieterranud.wixsite.com/seminaria/post/siamo-tutt%C9%99-animale-ognun%C9%99-con-la-sua-diversita

Questo percorso laboratoriale ci ha portato alla scrittura collettiva di un manifesto che non vuole essere il punto di arrivo ma un materiale in continua lavorazione. Non chiediamo ma narriamo, affermiamo, esigiamo, problematizziamo e dialoghiamo



Partiamo dall'assunzione del concetto di soggettività politica dei movimenti che non hanno bisogno di rappresentanze istituzionali perchè si autorappresentano con le loro pratiche. Per questo abbiamo lanciato lo sciopero antagonista permanente e le sanzioni fucsia


Metodologia della laboratoria

Prima di iniziare il lavoro proponiamo alcuni giochi energetici e di relazione:

  • in cerchio ci passiamo l'energia inserendo man mano gesti e suoni per la decostruzione di una norma di narrazione

  • giro di nomi in cui diciamo il nostro e poi lanciamo il turno ad altre persone che devono ripetere il nome appena detto e il loro e poi andare avanti

  • si cammina ci si incontra si dice il proprio nome e un colore. Si assume il colore dell'altra persone e quando si ritrova il colore con cui ci si è presentatə si ritorna al proprio posto nel cerchio.

Linguaggio

Siamo partitə da un bagaglio di parole chiave che sono giustizia ecosistemica, giustizia multispecie, giustizia riproduttiva, intersezionalità, transfemminismo, decolonialità, liberazione, la critica radicale all'antropocentrismo in una prospettiva multispecie, l'autodeterminazione sui propri corpi qualsiasi essi siano, l'urgenza di mettere al centro del nostro andare la costruzione di alternative dal basso ad una crescita che bisogna fermare.

Assumiamo e ci rivendichiamo l'antispecismo come pratica di lotta contro le discriminazioni di specie. Lo specismo è il paradigma che consente tutte le animalizzazioni e oppressioni.

il veganismo come prassi correlata all'antispecismo che prevede il fatto che non ci siano comportamenti e o pratiche di vita che coinvolgono lo sfruttamento in qualsiasi forma di altri animali. La pratica dell'alimentazione vegana può anche non essere antispecista quando determinata da ragioni dietetiche, salutiste e/o comunque antropocentriche arrrivando anche a derive razziste, abiliste, omolesbobitransfobiche, estinzioniste, sessiste, fasciste ecc. Ricerchiamo relazioni multispecie, la posibilità di immaginare e praticare relazioni non gerarchiche tra viventi, relazioni di comunicazione, cura e/o affetto. Affermiamo la necessità di costruire comunità e relazioni multispecie decostruendo nelle pratiche le gerarchie di specie, riconoscendo come ricchezza la diversità. Vogliamo lavorare "contro" e immaginare un "lavorare per"

L'ecotransfemminismo pratica l'intersezionalità tra pensiero transfemminista ed ecologista e per questo ci collochiamo in questa filiera di pensiero

Usiamo la parola percorso di affermazione di genere invece che transizione perchè non passiamo da una parte ad un'altra ma affermiamo ciò che siamo. Non usiamo la parola "transessuale" che è stata usata proprio per definire la corrispondente patologia. Il termine transessualità è stato coniato dal medico M. Hirshfeld all'inizio del 900 per distinguere il fenomeno del transessualismo da quello diverso del travestitismo. Il termine fu ripreso nel 1949, dal medico DO Cauldwell nel testo Psychopathia Transexualis, riconoscendo "l'esistenza di individui che vogliono essere membri del sesso a cui non appartengono. Usiamo in sostituzione la definizione di ombrello di "persone trans". Non usiamo MtF, FtM (da M a F o da F a M) che rimanda ad un passaggio da un sesso all'altro, un diventare altro mentre ci affermiamo per quello che siamo. Alcunə di noi preferiscono la parola "transgenere" invece che "persona non binaria" per superare una definizione che si basa sulla negazione di una norma rivendicando una identità oltre (trans) i generi


Le pratiche emerse fino ad ora sono: il riconoscimento e la rinuncia ai privilegi, l'ascolto attivo, l'autocritica, la costruzione di parentele multispecie, il riconoscimento del binarismo primario umano/non umano, la decostruzione di ruoli e stereotipi di genere, il camminare domandando, la costruzione di un linguaggio inclusivo e non violento.


Proposta di contenuti per le laboratorie nella giornata aperta del 23 luglio della

e del 6 agosto 2022 durante il festival organizzato da Patate Bollenti a Vasto

"La violenza strutturale del sistema si radica nella cultura ciseteropatriarcale e impone la sua riproduzione attraverso le norme binarie e le gerarchie di razza abilismo, genere e specie. Il patriarcato è il sistema di oppressione politico, economico, culturale e religioso che conferisce privilegi agli uomini “cishet” sugli altri corpi ed ecosistemi. Capitalismo e colonialismo ne condividono la matrice oppressiva che si ripete nei territori e nel tempo. Privilegi e gerarchie producono razzismo, sfruttamento, repressione e discriminazioni nei confronti delle donne, di tutte le persone che si sottraggono alle norme di genere (trans, travesti, persone non binarie, intersex e +), di orientamento sessuale (lesbiche, pansessualə, asessualə, poliamorosə, gay, e +), di abilismo, di razializzazione e di tutti gli individui che si sottraggono allo specismo.

E' necessario partire da sé, dalla consapevolezza dei privilegi e dalle scale di oppressione per costruire quell'intersezionalità necessaria ad una lotta ad un capitalismo sistemico che non può più essere settorializzata. Camminare domandando, ascoltare con la mente ma anche sentire con tutti i sensi.

La prospettiva è la liberazione per tuttu che si lega fortemente a pratiche di resistenza ma anche alla costruzione di alternative. Il nostro esserci con i corpi, le nostre relazioni, il nostro parlare e soprattutto il nostro ascoltare, l'apprendere dalle altre pratiche di lotta e di resistenza, il contaminarci è fondamentale. C'è sempre una grande resistenza politica alla diversità quando viene affermata.

Lo spazio politico va liberato per dare voce, forza ed espressione politica a tutte le diversità. Non c'è liberazione per nessun∂ se non ci liberiamo tuttə.

Domande aperte per la laboratoria


1. Autorappresentazione, narrazione e potere.

L'essere umano ha deciso di autonarrarsi come "homo sapiens" per legittimare e giustificare qualsiasi forma di dominio e potere esercitato invece di riconoscersi come un abitante del pianeta al pari delle altre specie, un'autorappresentazione questa, che lo induce a pensare che possa "disporre" di altri corpi e considerare il tutto come "risorsa" a sua disposizione.

L'animale viene identificato come essere inferiore.

Questo consente l'animalizzazione e il distacco emotivo dai corpi altri per facilitarne lo sfruttamento, l'incarceramento, il manicomio o il TSO, la psichiatrizzazione, la tortura nei luoghi di detenzione e l'uccisione.

La categoria di genere è una categoria politica che assegna e determina ruoli utili al sistema.

È l'oppressione che crea la necessità di categorie sessuali e non il contrario.

  • Come rompere la gerarchia di potere imposta su tutti i corpi che è il paradigma della gerarchia di oppressione anche tra gli animali umani?

  • Quali i punti di connessione tra transfemminismi, movimenti ecologisti, antispecisti e multispecie?

2. Diversità

Si è soliti considerare la diversità tra le persone, come qualcosa di sbagliato, un nemico, qualcosa di lontano e assolutamente inadeguato. Non è un caso che diversità e differenza spesso siano considerati sinonimi, pur avendo nella realtà due significati ben distinti.

C'è da sempre la tendenza tra gli umani di conformarsi a regole che fanno sentire le persone legate le une dalle altre, e chi è diverso solitamente sconfina questi conformismi, ed è il motivo per cui il diverso è visto come qualcosa di sbagliato, di lontano da noi.

Il diverso è sempre nominato in modo dispregiativo dalla norma, la quale rappresenta nelle conformità, i normali.

Il diverso è così una persona che si esprime nella propria libertà, e quindi fomenta la fobie, stigma e giudizi sui corpi non canonicamente performanti perchè esce dalla conformità e dalla norma e quindi è a-normale.

“Quante persone si operano il naso solo perchè ha una forma particolare? Da quando è possibile intervenire chirurgicamente, le società non tollerano più un naso peculiare. Si diffonde un principio di presunta normalità - “normale” viene da norma e norma è un principio statistico che vuol dire: essere com'è tutto il mondo.

Dobbiamo essere tutti uguali! Ma no, siamo tutti diversi!”

Teresa Forcades in Siamo tutti diversi! Per una teologia queer

La diversità in biologia viene percepita come una ricchezza, perchè la natura è nella sua bellezza grazie alla sua diffusa diversità.

Un albero non presenta una foglia uguale all'altra, ed è questa mancanza di norma nelle forme che rende l'albero maestoso e bello.

  • Come viene percepita la diversità? E quali i motivi di questa percezione? Lu diversu rappresenta una minaccia e può essere ritenuto un insulto?

  • Quali potrebbero essere i punti comuni tra diversità e differenza, o sono parole che esprimono concetti che si oppongono?


3. Decolonizzazione ed eurocentrismo.

La decostruzione del colonialismo introiettato è un processo individuale e collettivo che nasce dalle sollecitazioni del femminismo decoloniale, indigeno e nero. Preferiamo superare l'uso di categorie quali "paesi in via di sviluppo" "terzo mondo" che sono frutto di pratiche coloniali per favorire parole come "comunità che vivono in altri territori" o "in altre geografie"

  • Come sostituire la pratica della solidarietà verso le altre lotte con l'assunzione di responsabilità collettiva e di un cammino comune contro le multinazionali del capitalismo globale?

  • Come farlo a partire del valore della diversità dei nostri corpi e territori?



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