top of page
Immagine del redattoreMari

Verona transfemminista


L'intervento dell'Assemblea TRANSterritoriale anticapitalista, antirazzista, antifascista e antispecista "Terra corpi territori e spazi urbani " di Non UNA di MENO all'Assemblea di #VeronaTRANSfemminista.

Siamo le ecotransfemministe antispeciste di NUDM Siamo qui a sostegno di ogni singola autodeterminazione e libera scelta di ruoli, di generi, di orientamenti sessuali.

Contro l'imposizione di modelli familiari e di vita eteronormati e cisnormati, gli attacchi al diritto di decidere sui nostri corpi e sulle nostre vite in risposta al Congresso mondiale delle famiglie voluto dal ministro Fontana e da Salvini.Siamo qui oggi per gridare il nostro rifiuto rispetto al centro referenziale del potere, ovvero al concetto di 'Uomo, bianco, razionale, abile ed eterosessuale, quello stesso concetto di Uomo incarnato da chi oggi presiede al congresso e che pretende di decidere sulle nostre vite.





Allo stesso tempo, ci opponiamo al richiamo strumentale del concetto di natura, che riconosciamo invece come concetto politico e dispostivo di oppressione. La salvaguardia della presunta natura dell'essere umano è la giustificazione dell'oppressione e dell'invisibilizzazione di tutti i corpi che si pongono al di là di quella che è codificata come norma. L'eccedenza del corpo rispetto alla norma mostra la fragilità del sistema stesso. Nessunu sarà liberu finché non riusciremo a scardinare i meccanismi di dominio che continuano a scavare quella linea profonda sulla quale l’Uomo si è costruito come padrone della terra, autoreferenziale e in antitesi ad ogni altru. Siamo qui perché sappiamo che quella dicotomia che in origine è stata posta tra l'umano e l'animale è la stessa che nella storia è servita a creare oppressori e oppressu, biancu e stranieru uomini e donne, "Occidente" e resto del mondo borghesi e miserabili, abili e disabili desiderabili e deformi neurotipici e neurodiversi sani e folli persone cisgender e persone trans eterosessuali e omosessuali, e che ha sistematicamente cercato di 'normalizzare' conducendo al femminile o al maschile i corpi delle persone nate con variazioni di sesso (cromosomico, gonadico-ormonale e/o anatomico).



Oggi l’antropocentrismo è giunto al suo apice massimo, ad un picco tale da essere a tutti gli effetti un altro tipo di religione come abbiamo visto qui a verona e predica la sacralità della vita umana a scapito dell'autodeterminazione e della liberazione delle donne, dei corpi froci, trans e intersex, di tutti gli animali, della stessa terra, che separa ciò che è sacro da ciò che non lo è, chi è degno di vivere da chi non lo è e che quindi può essere schiavizzato, sfruttato, ingabbiato, macellato, discriminato, colonizzato, lasciato annegare nel mediterraneo, mercificato ed espulso.



La famiglia bianca, eteronormata, cristiana e cattolica a cui fa riferimento questo cogresso è la famiglia di colui che colonizza, il modello razzista utilizzato nei secoli per dominare e sottomettere culturalmente e materialmente il resto del mondo.

Assumiamo la lotta alla logica dell'abbondanza, dei consumi, della crescita che si definisca sostenibile o meno. Qualsiasi aumento delle produzioni di questo sistema è in contraddizione con qualsiasi idea di sostenibilità.



L’acqua, l’aria, la terra e le piante non sono beni da poter colonizzare e vendere per produrre profitti e gli animali, al pari degli umani, non sono esseri che possano essere sfruttati a piacimento.

Prendiamo anche le distanze dalle politiche di Israele che per deviare le critiche sui suoi abusi rispetto ai diritti umani e i suoi crimini di guerra, mette in atto pratiche di pinkwashing inscenando una presunta apertura nei confronti delle soggettività LGBPTQIA+ ..lesbiche gay bisessuali pansessuali trans queer intersessuali asessuali e tutte le altre soggettività che continuano ad eccedere le norme.




Ricordiamo le 39 ecoattiviste uccise dallo stato nel 2018, ricordiamo le combattenti delle YPJ e le zapatiste, la marea di donne dell'industria tessile che invade le strade asiatiche, la mobilitazione contro il velo delle donne iraniane, la guerra costante delle donne palestinesi e mapuche.

Ricordiamo Berta Cáceres, Marielle Franco, Hande Kader e tutte le persone che hanno pagato con la vita, il carcere, le repressioni brutali l'essersi opposte a questo sistema. Sono i semi da cui nasciamo e ci moltiplichiamo. Oltre #LottoMarzo facciamo rete a livello internazionale nella lotta contro il patriarcato e il capitale.

45 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

コメント


bottom of page